"Propr. J. Raoul Robert R., attore francese. Dopo gli studi al Conservatoire di Parigi (dove è compagno di classe di J.-P. Belmondo), esordisce nel cabaret per poi entrare nella compagnia Grenier-Hussenot. A partire dal 1955, parallelamente all’attività teatrale, comincia ad apparire al cinema (Rencontre à Paris, 1955, di G. Lampin). Alto e scuro, con il volto ossuto e uno spiccato senso dell’umorismo, malizioso e inquietante, negli anni ’60 e ’70 diventa l’attore favorito di Y. Robert (Alto, biondo e... con una scarpa nera, 1972; Il grande biondo, 1974; Certi piccolissimi peccati, 1976) e di B. Borderie, che lo scrittura per la serie di Angelica (1964-67). È però B. Tavernier a rivelarne il talento drammatico con L’orologiaio di Saint-Paul (1974), dove indossa i panni del commissario, e Che la festa cominci (1975), che gli vale un César per l’interpretazione dell’intrigante abate Dubois. Dopo un secondo César per L’uomo del fiume (1977) di P. Schoendoerffer, alterna il registro comico a quello drammatico interpretando oltre novanta film, da Il fantasma della libertà (1974) di L. Buñuel a Ridicule (1996) di P. Leconte, da L’uomo del treno (2002) sempre di Leconte a Mr. Bean’s Holiday (2007) di S. Bendelack. Doveva essere, tra l’altro, l’impavido Don Chisciotte nel progetto naufragato di T. Gilliam, di cui resta traccia nel documentario Lost in La Mancha (2002) di K. Fulton e L. Pepe."